Il telaio è quell’attrezzatura utilizzata per produrre tessuti. Il processo si ottiene con un apposito intreccio tra due serie di fili ,trama ed ordito, perpendicolari tra loro. Il telaio meccanico è stato inventato nel 1785 dall’inglese Edmund Cartwright, inizialmente il macchinario era mosso dalla forza dell’acqua per poi passare all’alimentazione tramite macchina a vapore. Da allora il processo di modernizzazione dei telai non si è mai fermato e si è avvalso di molteplici tecniche.
I telai industriali attuali pur essendo strumenti complessi ed automatici lavorano in modo simile al vecchio telaio a navetta. Ovviamente qualche modifica è stata fatta, la navetta è stata abbandonata per fare in modo di inserire la trama rendendo più veloce la tessitura. Principalmente i modi trovati per sostituire l’oramai antica navetta sono 3. Ecco quali sono
-Inclusione della trama tramite soffio d’aria. (Telaio ad aria). In questa tipologia di telaio viene creata una “pista” nel profilo del pettine, in questa numerosi ugelli soffiano aria per lanciare la trama attraverso il passo.
-Inclusione della trama tramite proiettile.(Telaio a proiettile). Un proiettile corredato di una pinza aggancia la trama, successivamente viene gettato nella parte interna del passo (questo avviene grazie ai denti guida adibiti alla corretta traiettoria) venendo poi rallentato per lasciare la trama e venire trasportato di nuovo da una catena sotto il passo, a questo punto riprende il suo lavoro dall’inizio.
-Inclusione della trama tramite due pinze. (Telaio a pinza). Queste due pinze (pinza portante e pinza traente) vengono fatte passare all’interno del passo grazie a due nastri, adibiti al continuo scambio di trama.
Tra i tipi di telai il più polivalente è sicuramente il telaio a pinza. Le sue caratteristiche principali sono quelle di arrivare fino a 12 colori una velocità di 600 colpi al minuto e di lavorare in altezza 220 cm. Il telaio più veloce è invece quello ad aria che, pur lavorando massimo 4 colori, riesce a raggiungere 800 colpi in altezza 220 cm. Il telaio a proiettile invece è maggiormente adatto per filati di lino di altezze non inferiori ai 350 cm, quindi i suoi utilizzi sono minori rispetto ai tipi precedenti ma non vanno tuttavia sottovalutati. Con quest’ultimo tipo di telaio si lavora ad un ritmo di circa 380/400 colpi al minuto, può arrivare anche a 12 metri di altezza (per schermi cinematografici).
Altre produzioni sono reti antigrandine, articoli tecnici e prodotti di grande altezza. Attualmente esiste solo un produttore che costruisce e vende (dal 1955) il telaio a proiettile mentre tutti tutte le ditte produttrici di telai ne hanno almeno uno a pinza, quasi tutte ne producono almeno un modello ad aria. Un telaio industriale è strutturato nel seguente modo
Pettine: serve a comprimere ( o battere) le trame una contro l’altra. In termini tecnici questo processo è chiamato “cassa battente”.
Tira pezza: arrotola il tessuto preparato in precedenza.
Liccio: utilizzato per aprire il passo.
Subbio: comprende e srotola la catena d’ordito.
Guardia ordito: protegge il telaio in caso di rotture, infatti include le lamelle sostenute dal filo, in caso di rottura la lamella cade fermando il processo di tessitura.
Maglie: sono presenti nel liccio, posseggono i fori in cui passano i fili.
Molto interessante.