Amici lettori oggi parleremo di come si utilizza una saldatrice elettroventilata e analizzeremo alcune delle varie parti di cui è composta. In maniera molto semplice possiamo paragonare la saldatrice alla colla vinilica per il legno, solo che non è così semplice come la colla e per questo richiede una particolare spiegazione. La Saldatrice, come del resto qualsiasi utensile, richiede l’uso di precauzioni per la sicurezza del lavoratore. Proteggersi non è un gioco ma un’importante prevenzione contro qualsiasi infortunio, e se mai dovesse accadere un incidente, i danni sarebbero limitati.
Spesso capita che si acquisti un utensile senza conoscere realmente il suo funzionamento o il sistema per un utilizzo ottimale. Spesso le istruzioni, anche se nella propria lingua, contengono termini tecnici o lunghe e ripetitive norme ecc. che più che dare un’immagine chiara del prodotto, confondono le idee anche a un professionista esperto. Con questa semplice guida cercheremo di trasmettervi delle informazioni di base sull’utilizzo di una saldatrice.
Una saldatrice è composta da dei componenti propri e degli accessori come:
PULSANTE ON/OFF: per l’accensione
MORSETTO: per trasferire la corrente all’oggetto da saldare
TORCIA AD ELETTRODO, ovvero una pinza che tenga l’elettrodo durante la saldatura
ELETTRODI
MASCHERA
GUANTI PER SALDATURA
Per il corretto utilizzo di una saldatrice bisogna prima conoscere le parti da cui è composta. Ne esistono di vari tipi ma la più comune è quella inverter. Di queste a loro volta si suddividono in due sottogruppi, quelle più antiche non ventilate e quelle elettroventilate. Quelle non ventilate le trovate in commercio e costano meno di quelle ventilate ma non hanno le stesse prestazioni. Quelle non ventilate si riscaldano facilmente e non conviene utilizzarle a lungo perchè rischiano di bruciarsi, solo poche ore alla volta. Quelle elettroventilate possono stare accese anche intere giornate, ovviamente le usano i professionisti e coloro che ci lavorano giornalmente. Una buona saldatrice deve essere elettroventilata e questo lo scoprirete subito dal logo che mette l’azienda sull’utensile.
Troviamo anche una manovella posta anteriormente che serve a calibrare il voltaggio che intendete far passare sulla parte da saldare, questo va regolato in base allo spessore dell’elettrodo e in basse allo spessore del ferro che andrete a saldare. In alcuni modelli come il nostro vi è anche una striscia indicatrice del voltaggio. Qualora quest’ultimo sarà troppo elevato per le dimensioni dell’elettrodo, al contatto con il ferro non partirà la saldatura ma vedrete che l’elettrodo diventerà incandescende. Qualora fosse troppo bassa, emettrà qualche piccola scintilla oppure, se non raggiunge la temperatura per fondersi, l’elettrodo rischierà di rimanere attaccato al supporto.
l morsetto che serve per la trasmissione di corrente va agganciato, sempre, minimo ad una ventina di centimetri dal punto che andrete a saldare, poichè spesso il calore elevato della saldatrice e le scintille che genera potrebbero o fondere il morsetto o saldarlo al pezzo di ferro. Ricordate che l’interuttore di On/Off va acceso sempre dopo il posizionamento del morsetto e dopo aver inserito la spina. Evitare di staccare la spina prima di aver spento l’utensile dal pulsante On/Off.
Prima di iniziare la vostra saldatura fate riscaldare per almeno un minuto il trasformatore.
La torcia che tiene l’elettrodo è la parte fondamentale di tutto l’utensile dato che grazie ad essa la saldatura ha inizio. Per una corretta saldatura senza rischiare che l’elettrodo diventi incandescende bisogna dargli un’inclinazione di 45°, fate scorrere l’elettrodo lentamente mentre si fonde così non rischierete di fare saldature fragili o non omogene. Quando tornate su una saldatura, prima fate saltare le scorie in modo da non saldarci sopra, non avrebbe tenuta e sarebbe un lavoro inutile, anche perchè riuscirete a capire l’efficenza della saldatura solo dopo aver rimosso le scorie.
Se saldate spessori diversi dovete fare attenzione a non fondere quello di spessore inferiore, soprattutto se si tratta di lamiera. Nel caso di vaste saldature, prima permate i due o più pezzi con alcune gocce, controllate se tutto va bene e solo allora potrete procedere con una saldatura più solida; immagino non vogliate unire definitivamente due cose che magari sono messi male o in posizioni non convenienti.
E in fine parliamo di alcuni accessori che, anche se non vengono acquistati insieme alla saldatrice, non devono mancare nei vostri garage, officine o laboratori. Questi sono mascherine e guanti. Partendo dalla mascherina, anche la più semplice evita di farvi respirare i gas e i fumi di combustione generati dalle scorie e dalle reazioni fisiche che si sprigionano dagli elettrodi. I guanti vi ripareranno le mani dalle scintille, soprattutto quella più vicina alla pinza porta-elettrodo. Una volta i guanti erano realizzati in fibre di amianto, dopo la scoperta della sua pericolosità si è optato per realizzarli a resistenza termica con materiali più sicuri, solitamente cuoio spesso imbottito con fibre ceramiche. L’altro accessorio, forse più importante, è la maschera con lo speciale vetro oscurato per evitare che la luce provochi danni alla retina dell’occhio.
La saldatura provoca un’intensa luce di raggi ultravioletti, noi non li vediamo viola ma bianchi, e se la si osserva a occhio nudo può provocare seri danni alla vista. Ci sono vari tipi di maschera, dalle più economiche a quelle più costose, tutto dipende dalle proprietrà del vetrino oscurato. Quelle più professionali si indossano come un casco e restano fisse, il vetrino è inizialmente trasperente e si oscura da solo appena parte la saldatura, anche alcuni occhiali da vista funzionano in questa maniera assumendo anche la funzione di occhiali da sole. Quelle classiche invece si comprano per una decina di euro e sono composte fa una maschera vera e propria in cuoio o cartone pressato, una maniglia per la presa e il vetrino da mettere al centro. il vetrino deve essere cambiato se si frattura.
Ci auguriamo che questa beve illustrazione possa esservi stata di aiuto, adesso non resta che augurarvi buon lavoro.